L'autunno, per gli amanti della natura e del buon cibo, vuol dire soprattutto due cose: funghi e castagne. Dopo aver raccontato dove trovare i funghi e come raccoglierli, è la volta della nostra guida su come raccogliere le castagne e come sceglierle.
Le origini delle castagne
Una breve premessa scientifica: le castagne non sono un frutto secco, ma per l'esattezza un achenio contenuto all'interno di un riccio. Ogni riccio contiene nella maggior parte dei casi 3 castagne: come si diceva una volta, una al padrone, una al contadino e una ai poveri. Inoltre, nascono dal castagno, pianta di origine mediterranea dal fusto imponente con una chioma ramificata che raggiunge altezze di circa 30 metri. Chi vuole andare a castagne, quindi, dovrà farlo in boschi di castagni a un'altitudine tra quella collinare e i 1200 metri al massimo.
Come raccogliere le castagne
- La raccolta delle castagne avviene tra settembre e novembre e, prima regola fondamentale, riguarda i frutti già caduti dalla pianta: le castagne mature, infatti, tendono a cadere (spesso con il guscio, anche se a volte il riccio rimane sul ramo), mentre quelle acerbe rimangono attaccate.
- Per questa ragione, è sconsigliata la pratica adottata da alcuni di scuotere i rami con un bastone: perché invasiva nei confronti della pianta e perché rischia di far cadere castagne ancora acerbe.
- La caduta delle castagne da una pianta dura circa 30 giorni, quindi l'ideale sarebbe ritornare in uno stesso luogo ogni 3 giorni per godere sempre dei nuovi frutti.
- Per raccogliere le castagne, nel caso in cui fossero ancora all'interno del riccio, si consiglia di aprire il guscio esercitando una leggera pressione con il piede e facendo uscire il frutto aiutandosi con un piccolo bastoncino di legno. Importante è utilizzare dei guanti spessi da lavoro per evitare di pungersi.
- Il comportamento più corretto è quello di raccogliere tutte le castagne e tutti i gusci che si trovano, compresi quelli dall'aspetto brutto o visibilmente danneggiato: probabilmente saranno stati infettati o attaccati da parassiti o insetti, ed è quindi meglio non lasciarli a terra perché potrebbero diventare focolai di malattie e insetti nocivi. L'ideale sarebbe raccogliere gusci e castagne rovinati e bruciarli o eliminarli con la raccolta differenziata.
- Raccogliere le castagne in un cestino di vimini (così come si raccolgono i funghi) o in un sacco di juta. Meglio evitare sacchetti di plastica che non garantiscono una corretta traspirazione.
- Fare sempre attenzione alle norme locali che regolano la quantità massima di castagne che possono essere raccolte da ogni persona (in molti casi 2 kg al giorno) e verificare che il bosco sia pubblico e non privato.
- Utilizzare un abbigliamento adeguato, con pantaloni lunghi e spessi e calzettoni (anche per evitare le zecche), giacca impermeabile e scarpe da trekking.
Come selezionare le castagne
Dopo aver visto come raccogliere le castagne, è il momento di capire quali frutti saranno effettivamente commestibili, da mangiare secchi o con i quali preparare ottime creme e farine. Oltre a una prima distinzione visiva tra castagne apparentemente sane e da buttare (quelle che presentano fori, sono annerite, rinsecchite o schiacciate), una volta tornati a casa è la volta servirà una scrematura definitiva. Per farla, basterà mettere le castagne raccolte in una bacinella acqua: quelle buone rimarranno sul fondo, mentre quelle danneggiate saliranno in superficie a causa dell'aria penetrata al loro interno per via della polpa consumata da un insetto o da una malattia.
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