In un anno macchiato da un cattivo raccolto che aveva fatto impennare il prezzo del frumento, i fornai del Monregalese, nella Langa cuneese, provarono a realizzare dei biscotti mescolando la farina bianca con il più economico “fumetto di mais”, una farina ricavata dal mais macinata finissima. Nascevano così, per necessità più che per scelta, le Paste di meliga del Monregalese, biscotto tradizionale piemontese che veniva abitualmente intinto in un buon bicchiere di Barolo.
La storia delle Paste di Meliga del Monregalese
Ideate come dolce casereccio nella zona tra Pamparato e Vicoforte, le Paste di Meliga del Monregalese hanno conquistato nei decenni i palati di un crescente numero di estimatori, fino ad arrivare a trasformarsi in un frollino prodotto anche industrialmente. Poiché la resa del prodotto industriale non era minimamente paragonabile al prodotto originale e non ne rispettava la ricetta, alcuni dei produttori autentici di questa bontà si sono riuniti nel 2000 nel Consorzio per la tutela e la promozione delle paste di meliga del Monregalese, con l'obiettivo di identificare una filiera e stabilire un disciplinare per la sua produzione, tutelato anche da Slow Food che ha inserito il prodotto tra i suoi Presìdi.
Come mangiare le Paste di Meliga del Monregalese
Croccanti, solubili in bocca, non troppo dolci né unte: sono queste le caratteristiche delle Paste di Meliga del Monregalese, che possono essere gustate al naturale o a colazione, pucciate nel latte. Ottime anche con lo zabaione, come vuole la tradizione piemontese più recente, possono essere anche sbriciolate su un gelato alla crema o abbinate a un buon bicchiere di Moscato d'Asti.
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