Quando si può mangiare il pesce crudo? Quali sono le varietà che meritano un trattamento speciale? E quali invece non corrono alcun rischio di essere attaccate dai parassiti?
Il rischio parassiti
Sì, perché sono proprio i parassiti il pericolo maggiore che si può incontrare mangiando pesce crudo non trattato correttamente. In particolare l'Anisakis, un piccolo parassita con l'aspetto di un piccolissimo verme che può causare gravi disturbi all'organismo se ingerito vivo. E poiché l'Anisakis muore a temperature superiori a 60 °C, il rischio esiste se il pesce viene consumato crudo.
Il pesce a rischio
Le varietà a rischio sono i pesci pinnati e i cefalopodi, cioè i molluschi non bivalvi come seppie, polpi, calamari e simili. Non sono a rischio parassiti invece i molluschi bivalvi e i frutti di mare come cozze e vongole, che devono essere vivi al momento della cottura o del consumo, così come i crostacei.
Come trattare il pesce da mangiare crudo
Se si acquista quindi del pesce crudo non decongelato (quello decongelato, se trattato come stiamo per spiegarti, non dovrebbe avere alcun rischio) e si intende mangiarlo crudo, sarà necessario metterlo in abbattitore per 24 ore ad almeno -20 gradi o, per chi avesse un normale freezer domestico che non raggiunge quelle temperature, per ben 96 ore.