A casa in famiglia o in vacanza con gli amici, a Pasqua la tavola è segnata nel nostro immaginario comune dalla dolcezza della colomba pasquale.
La colomba pasquale e le origini longobarde
Chiaro è il significato simbolico di questo volatile, che secondo la religione cristiana richiama la pace, la salvezza e la resurrezione. L’origine del dolce è al contrario un po’ meno certa, con tante storie che si rincorrono, in bilico tra leggenda e marketing.
La prima leggenda ricorda il Re longobardo Alboino che riuscì finalmente a conquistare la città di Pavia nel 572 d.C. dopo un lungo assedio. I cittadini cercarono di ingraziarsi il nuovo sovrano con doni e attenzioni, e riuscirono nel loro intento solo con soffici dolci di pane a forma di colomba, così buoni da aprire il cuore del re alla decisione di risparmiare la vita agli abitanti della città.
Dalla guerra ai miracoli, ancora durante il regno longobardo del VI secolo. Questa volta la leggenda è quella che riguarda San Colombano che, invitato dalla regina Teodolinda a un sontuoso banchetto, provò disagio davanti a tanta selvaggina messa in tavola nel periodo di penitenza quaresimale. Per evitare di offendere la regina, il Santo si offrì di benedire la selvaggina così da renderla compatibile con la fede e il momento: così, con un gesto della mano destra, fece un miracolo davanti agli occhi dei convitati e le succulente carni rosse si trasformarono in candide colombe pasquali dolci di pane.
Dalla colomba pasquale Motta...
La più documentata, e sicuramente vera, storia della colomba pasquale però risale agli anni '30 del novecento e porta la firma di Dino Villani, una delle prime mitiche figure del mondo della pubblicità. Un uomo eclettico, che si trasformò da capostazione a pubblicitario grazie al sua talento nella pittura e che fu un precursore di quella che nei decenni successivi sarebbe diventata la comunicazione integrata: un mix di immagine, eventi, marketing e prodotto. Come direttore della pubblicità per Motta dal 1934 al 1939, Villani non si limitò a creare un logo che sintetizzasse in una M il nome dell’azienda e la sua milanesità, ma pensò anche a come rendere più produttivo un business stagionale che teneva a casa gli operai per buona parte dell’anno.
Nacque così da una sua intuizione la colomba pasquale, che permise di mantenere attivi gli stabilimenti di Viale Corsica nel periodo successivo al Natale utilizzando lo stesso impasto del panettone, ma per creare un nuovo dolce.
...alla colomba pasquale Vergani
In tanti seguirono le orme di Motta: tra i primi Vergani, altra azienda milanese, che nel primo dopoguerra contribuì alla diffusione della colomba pasquale. Che negli anni è diventata parte della storia italiana, tanto da essere stata inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani stilato dal Ministero delle Politiche Agricole.