In Spagna hanno i prosciutti di Pata Negra e i Serrano, ma non sono i soli ad affettare a coltello le cosce di prosciutto crudo. Non è un vezzo o un metodo antiquato, ma il modo migliore per valorizzare prodotti unici, ben stagionati e che vengono realizzati con la caratteristica forma a “violoncello”. Ne sono un esempio il prosciutto di Norcia I.G.P., stagionato a 1000 metri di altitudine, sulle cime dei Monti Sibillini di Norcia, dove grazie all’azione del vento di tramontana acquisisce il tipico spessore e una dolcezza unica. Più sapido, ma altrettanto tradizionale, il Prosciutto Toscano Dop.
L’abbinamento giusto, secondo Diego Puddu, Executive chef di Eataly Smeraldo, è quello per contrasto, con una mozzarella fresca, dolce e succosa. Attenzione alla temperatura però: “Nulla va mai mangiato appena tirato fuori dal frigorifero, perché i sapori e i profumi si esprimano al meglio, serve che la temperatura si alzi di qualche grado. E questo vale per il ogni salume e per ogni formaggio”.