Ci sono alcune cose, nel mondo, che per loro stessa natura sono in grado di dividere, creare dibattiti e discussioni anche tra le persone più affiatate e che solitamente condividono opinioni e visioni del mondo. Ecco, l’argomento di cui ti vogliamo parlare oggi è proprio una di queste cose.
Quando vengono portati sulle tavole imbandite non lasciano nessuno indifferente e ad ognuno di noi è successo almeno una volta di intavolare una discussione con i nostri amici e parenti, ciascuno a difendere la propria posizione e la propria opinione (quasi sempre nettissima) rispetto all’argomento.
Di cosa stiamo parlando?
Ma dei formaggi erborinati, ovviamente, che con il loro sapore e profumo intensi e inconfondibili sono il classico prodotto che ami o odi, non esistono vie di mezzo.
Noi personalmente li amiamo molto ed oggi vogliamo raccontarti qualche piccola curiosità che se sei come noi te li farà apprezzare ancor di più e che, se invece fai parte dei detrattori, ti farà forse riconsiderare la tua posizione.
I formaggi erborinati: cosa sono e come si fanno
Ma andiamo con ordine: cosa sono i formaggi erborinati?
La loro nascita, come succede spesso per tutte le grandi invenzioni e scoperte, è stata del tutto casuale. In tempi più antichi, infatti, per preservarne al meglio le caratteristiche, i formaggi venivano conservati all’interno di grotte buie e fresche fino al momento in cui venivano consumati. Tali grotte, però, erano spesso molto umide ed è proprio a questa umidità che si deve l’incredibile bontà di questi formaggi: il clima particolare presente in queste grotte, infatti, favoriva la nascita e la proliferazione di muffe sulla superficie e all’interno delle forme lì depositate. Pian piano ci si è resi conto della loro incredibile bontà e questa metodologia così casuale è diventata un vero e proprio metodo di lavorazione accuratamente controllato e con regole codificate.
Oggi infatti con erborinatura si intende un procedimento ben definito che consiste nell’iniettare direttamente nel latte prima della cagliata o nella forma già creata, delle muffe di vario tipo, a seconda del risultato che si vuole ottenere. Tali muffe sono fondamentali per la bontà del prodotto finale perché sviluppandosi all’interno del formaggio, gli donano le caratteristiche striature bluastre e verdi, oltre che un sapore particolarmente intenso e avvolgente e, nella maggior parte dei casi, piacevolmente piccante.
Buonissimi e dal profumo e sapore inconfondibile, sono la dimostrazione che a volte da quello che può sembrare apparentemente un difetto o un errore, come la comparsa di muffa, in realtà sia il segreto per creare qualcosa di veramente eccezionale, originale e, soprattutto unico.
Ti abbiamo stuzzicato il palato e ora non vedi l’ora di addentare uno di questi straordinari formaggi?
Allora ecco una breve lista di alcuni dei nostri migliori erborinati, quelli che meglio rappresentano questa gustosissima categoria.
Gorgonzola DOP Gran Riserva – Mario Costa
Senza dubbio il più famoso e amato tra i formaggi erborinati italiani, il primo che viene in mente a tutti quando si menziona questa categoria. La sua meritatissima fama si deve ad un mix di caratteristiche che lo rendono insostituibile nel cuore degli amanti del genere: una pasta morbidissima che si scioglie solo a guardarla, il colore bianco arricchito dalle striature verdi-bluastre e il sapore intenso, con una punta di piccante determinata dalla maggiore stagionatura.
E’ un formaggio buonissimo da solo, ma che non disdegna neanche l’accoppiamento con altri alimenti. Dal grande classico con le noci, alle confetture di agrumi, al miele fino ad arrivare alla zucca, è un prodotto che non delude mai le aspettative. Semplicemente insostituibile.
Roquefort – Fromagerie Papillon
Se il gorgonzola è indubbiamente il formaggio erborinato italiano più amato e conosciuto, il Roquefort è il re indiscusso di questa categoria tra i formaggi francesi.
A differenza del nostro gorgonzola, che viene realizzato con latte vaccino, il golosissimo Roquefort viene ottenuto a partire da latte di pecora per un sapore egualmente intenso ma che vira leggermente all’acidulo. Questo straordinario formaggio viene inoltre prodotto esclusivamente nella zona a sud della Francia e utilizzando esclusivamente metodi di lavorazione tradizionali: viene infatti fatto maturare almeno 90 giorni nelle grotte di Roquefort-sur-Soulzon, dove le sue caratteristiche muffe e striature si sviluppano naturalmente, proprio come avveniva in origine.
Come il Gorgonzola, anche il Roquefort è ovviamente buonissimo mangiato da solo, su un crostino di pane per chi ha poco tempo ma non riesce a resistere al suo gusto. E’ perfetto però anche come ingrediente di moltissime ricette, tra cui il famoso e golosissimo filetto al roquefort.
Lady Capra – Sì Invernizzi
E dopo aver ricordato i due grandi protagonisti della categoria degli erborinati, ti vogliamo presentare un ultimo formaggio, meno conosciuto ma non per questo meno saporito e gustoso.
L’origine del nome di questo formaggio è particolare e, indubbiamente, originale: il nome dato dall’azienda, inizialmente, era “Lait di Capra”, un nome di ispirazione francese per indicare la materia prima utilizzata per realizzare questa forma, cioè il latte di capra. Ma dopo essere stato storpiato e pronunciato in modo scorretto innumerevoli volte nel corso degli anni, l’azienda ha deciso di accontentare il suo pubblico e cambiarne il nome. Da qui nasce Lady Capra, un formaggio realizzato, appunto, esclusivamente con latte puro di capra, il cui sapore si fonde perfettamente con quello delle muffe sviluppatesi in seguito al processo di erborinatura. Con i due formaggi di cui abbiamo già parlato condivide la pasta incredibilmente morbida e tenera, oltre che il caratteristico colore, ma ha un sapore leggermente più delicato e per questo risulta più leggero e meno intenso.
Noi lo consigliamo per preparare un golosissimo sugo per condire il tuo formato di pasta preferito, oppure servito in semplicità su un tagliere insieme ad altri formaggi e salumi per un aperitivo sfizioso.