L’alimentazione tipica dell’uomo occidentale moderno, che consuma troppi cibi raffinati contenenti farina 00, come pane bianco, cracker, grissini, prodotti da forno, dolci, pasta, corn flakes, tanti zuccheri raffinati e pochi legumi, verdura e frutta, crea alcuni disturbi al suo organismo. Uno dei più frequenti la stipsi, che può essere contrastata con una terapia naturale basata sul corretto apporto di fibre.
Fibre solubili e fibre insolubili
E questo è solo uno dei benefici delle fibre, componente preziosissimo per la nostra dieta e il nostro corpo: scopriamo i più importanti, distinguendo le proprietà della fibra solubile da quelle della fibra insolubile.
Le proprietà della fibra solubile
La fibra solubile ha proprietà chelanti, cioè tende a formare una sorta di gel vischioso nell'intestino che ingloba sostanze tossiche e assorbe zuccheri, grassi e colesterolo in eccesso modulando il loro assorbimento nella circolazione sanguigna: in questo modo, abbassa il carico glicemico del pasto aiutando a prevenire il diabete di tipo II e riduce i livelli di colesterolo e grassi nel sangue diminuendo il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre la fibra solubile riduce il pH intestinale: questo inibisce l'attività di microrganismi potenzialmente dannosi e favorisce la presenza di quelli benefici, diminuendo la concentrazione nell'intestino di molecole tossiche. Presente nella maggior parte della verdura, nei legumi e nella frutta, ha azione costipante più che lassativa, a meno che non venga assunta insieme a grandi quantità di liquidi.
Le proprietà della fibra insolubile
La fibra insolubile assorbe invece rilevanti quantità d’acqua, accelera il transito intestinale, diminuisce l’assorbimento di alcuni nutrienti e diminuisce il tempo di contatto delle tossine contenute negli alimenti con la parete intestinale, svolgendo una preziosissima azione preventiva delle malattie intestinali. La fibra insolubile è quindi la fibra lassativa per eccellenza ed è presente nei cereali integrali e in alcuni ortaggi.
I benefici delle fibre
Un adeguato apporto di un mix di queste fibre alimentari contribuisce a prevenire condizioni ai limiti della patologia come dislipidemie lievi, diverticolosi del colon, stitichezza, sovrappeso, oppure anche situazioni patologiche, come la malattia coronarica, l'aterosclerosi, il diabete, l'obesità e le altre malattie dismetaboliche, i tumori maligni del grosso intestino e la calcolosi della cistifellea.
Quante fibre consumare?
La quantità giornaliera consigliata è 20-35 g di fibre, con un rapporto tra insolubili e solubili di 3:1. Per non ostacolare eccessivamente l'assorbimento di micronutrienti preziosi per il benessere dell'organismo quali calcio, ferro e zinco, è consigliabile non superare questi valori. L’ideale è ricavare la propria razione quotidiana di fibra alimentare direttamente dai cibi: se questo non fosse realizzabile, esistono in commercio vari integratori il cui utilizzo sul lungo periodo, tuttavia, è bene avvenga su consiglio del proprio medico curante per valutare adeguatamente dosaggi e interazioni con farmaci e altri integratori.
Questo articolo è stato scritto con il contributo di Dott. Nicola Farmacista, azienda valdostana che produce fitocosmetici naturali di alta qualità puntando sulle materie prime locali della montagna: scopri tutti i prodotti!