Era il 1902 quando Giulio Ferrari decise di aprire una piccola cantina a Trento, intuendo l’enorme potenziale delle sue montagne per la coltivazione di Chardonnay, il vitigno ideale per creare bollicine d’eccellenza. Oggi Ferrari Trento è sinonimo di brindisi italiano, grazie a una serie ininterrotta di premi e riconoscimenti che confermano di anno in anno ciò che Giulio Ferrari aveva sognato più di un secolo fa, ovvero di creare un vino capace di sfidare i migliori Champagne.
Una vera e propria “abitudine all’eccellenza”, insieme a uno spirito innovatore e uno stretto legame con il territorio trentino sono i valori che, dopo Giulio Ferrari, hanno sempre guidato anche la visione imprenditoriale della famiglia Lunelli, al timone dell’azienda da tre generazioni. Questo oggi si traduce in una continua ricerca della qualità, in un approccio sempre dinamico verso il brand e un forte impegno sul fronte della sostenibilità.
Una storia di 120 anni che guarda al futuro
A Ferrari Trento, che da poco ha celebrato 120 anni di storia, è chiaro che l’azienda non deve limitarsi alla creazione di valore per gli azionisti, ma generare anche benessere, sicurezza e bellezza per chi vi lavora e per la comunità che la ospita, dimostrando responsabilità sociale e una forte attenzione all’ambiente.
Un impegno iniziato oltre un decennio fa, che si è tradotto nella certificazione biologica e Biodiversity Friend di tutti i vigneti di proprietà, nella definizione del protocollo “Il Vigneto Ferrari – per una viticoltura di montagna sostenibile e salubre” destinato ai conferenti di uva, e, oggi, anche nella certificazione di Carbon Neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3. Le emissioni di Ferrari Trento sono state certificate e compensate da Climate Partner, società internazionale specializzata nella valutazione e soluzione di problemi di impatto climatico, secondo il Greenhouse Gas Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, uno dei più noti metodi internazionali.
L’obiettivo, che rende pari a zero l’impatto climatico delle emissioni dirette dell’azienda, è stato raggiunto grazie a una serie di scelte, avviate da anni, volte alla riduzione delle emissioni, fra cui la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili, unite a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati.
“Siamo particolarmente orgogliosi che il 120 esimo anniversario della nostra cantina coincida con il raggiungimento della Carbon Neutrality”, ha dichiarato Matteo Lunelli, Presidente e CEO di Ferrari Trento. “Da oltre 120 anni abbiamo un rapporto virtuoso con il nostro territorio, che desideriamo promuovere e tutelare. Nel momento in cui celebriamo la nostra storia, desideriamo guardare al futuro e abbiamo dunque la responsabilità di dare il nostro contributo alla sfida contro il cambiamento climatico.”.
Ferrari Maximum Blanc de Blancs, il nuovo corso
Una visione imprenditoriale a lungo termine, quella della famiglia Lunelli, che permette di delineare obiettivi ambiziosi e concreti. Come, ad esempio, nel caso del lancio della nuova linea Ferrari Maximum che, partendo da un’etichetta storica della Casa, si è rinnovata in chiave contemporanea, giocando sul concept #toTheMaximum che vuole celebrare le emozioni più significative di ciascuno, i momenti che rendono “maximum” il proprio mondo .
Il “Maximum” è simbolo dello spirito innovatore di Ferrari Trento. E’ stata infatti la prima etichetta realizzata a inizio Novecento dallo stesso Giulio Ferrari, fondatore della cantina, ma ancora oggi rappresenta la passione e l’esperienza per la coltivazione delle uve Chardonnay, che in questo Trentodoc trovano una delle loro massime espressioni.
Il Ferrari Maximum Blanc de Blancs è infatti un Trentodoc di grande personalità, che nasce da uve Chardonnay di montagna e affina 30 mesi sui lieviti per poi regalare, al naso e in bocca, una piacevole freschezza e un’accattivante fragranza. Perfetto per l’aperitivo, è molto versatile e ben si accompagna a un’ampia gamma di proposte gastronomiche.
La collezione Maximum, che comprende anche il Ferrari Maximum Rosé e Maximum Demi-Sec, è un nuovo invito da parte della cantina del Gruppo Lunelli ad assaporare ogni sorso, a vivere ogni momento #ToTheMaximum in perfetto stile Ferrari, da sempre ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.
Sull’olimpo delle bollicine mondiali per la sesta volta
Proprio il Ferrari Maximum Blanc de Blancs è tra le Medaglie d’oro che hanno permesso a Ferrari Trento di vincere per la sesta volta il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” nella più importante competizione internazionale dedicata alle bollicine, The Champagne & Sparkling Wine World Championships, concorso ideato e presieduto da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di bollicine
Il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” è assegnato alla cantina che ottiene il maggior numero di medaglie. Nell’edizione 2023 Ferrari Trento si è imposto con 11 ori e ha contribuito in modo fondamentale al successo della Trentodoc - risultata il territorio più premiato in Italia - e più in generale delle bollicine italiane, in un concorso che valuta ogni anno oltre 1.000 etichette provenienti da più di 30 Paesi.
“Molti produttori ogni anno iscrivono al concorso più referenze di quanto non faccia Ferrari Trento, uno di loro quest'anno ha partecipato con il doppio. Quindi, non si tratta solo di numeri: si tratta della forza e della costanza della qualità che quei numeri sanno dimostrare", è il commento di Tom Stevenson sull’ennesimo successo di Ferrari Trento.
Un risultato particolarmente importante anche perché premia l’ampiezza e l’eccellenza di tutta la gamma Ferrari, dimostrando la costanza qualitativa che, con un attento controllo di ogni fase produttiva, riesce a mantenere su tutti i Trentodoc, dai non millesimati alle riserve, anno dopo anno”.