L’esposizione di numerosi oggetti ritrovati nello stabilimento e le testimonianze del suo consumo dall’Ottocento ad oggi, conducono il visitatore attraverso un viaggio nel tempo: un percorso che parte dal 1786, quando Benedetto Carpano brevettò nell’antica bottega di Piazza Castello la bevanda favorita del Re, fino all’attuale produzione nelle distillerie dei Fratelli Branca a Milano.
Casse in legno marchiate a fuoco, oggetti legati all’imbottigliamento, vecchie cartoline, timbri per la marchiatura e carrelli sui quali le merci venivano trasportate raccontano la storia della bevanda e del marchio torinese. Proseguendo, un’ampia area del museo è dedicata alle materie prime del prodotto: vino, alcool, zucchero, caramello e sostanze aromatiche. Ci troviamo nella parte in cui un tempo le erbe venivano stipate, pesate, macinate, infuse e conservate e dove la storia della preparazione e conservazione degli estratti si dipana tra sacchi in juta e contenitori di vetro. Conclude il percorso l’esposizione di sei olfattori contenenti le principali erbe presenti in tutte le formulazioni del vermouth.
Da qui i visitatatori possono accedere all’ultima grande sala, tributo al celebre logo disegnato da Armando Testa, il Punt e Mes. Il logo fa da sfondo ai grandi manifesti pubblicitari e alle fotografie del famoso apertivo un caratteristico bar a forma di mezzo punto che completa un’esperienza di storie, immagini e sensazioni evocative.
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