"I pescatori di Camogli sono i depositari di un sistema di pesca straordinario, ma faticoso e sempre meno remunerativo. La Tonnarella di Camogli è un orgoglio per la Liguria e non solo" dice Lorenzo Montaldo, Responsabile Slow Food dei Presìdi Liguri.
La Tonnarella di Camogli è stata distrutta da una nave pirata nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2017 e l’inchiesta relativa all'incidente si è chiusa senza l’individuazione di un responsabile. Si tratta di una delle cinque tonnarelle attive in Italia e l’unica in Liguria, e rappresenta da tanti anni una delle attività principali della zona di Camogli. Oltre alla lunga stagione di pesca, infatti, la Tonnarella impegna i pescatori il resto dell’anno nelle pazienti operazioni di lavorazione delle reti e di messa in mare della struttura.
Ad aprile si calano in mare tutte le reti che compongono il sistema della Tonnarella, di cui la più grande è il pedale, una rete lunga oltre trecento metri e tessuta in fibra vegetale: prima si utilizzava la canapa e in alcuni periodi anche una erba locale dalle foglie lunghe e sottili detta per questo “tagliamani”, mentre oggi si utilizza filo di cocco che i pescatori fanno arrivare in balle dall'India e che poi tessono e intrecciano a mano durante l’inverno. Questo antico sistema di pesca è un Presidio Slow Food.